Gestione Fibrillazione Atriale
Oggi vi propongo la lettura di un interessante articolo riguardante le linee guida sulla Gestione Fibrillazione Atriale completamente europee, pubblicato sul portale Progetto ASCO, e redatte dalla E.S.C. (European Society of Cardiology) con rilevanti novità anche nella gestione della terapia farmacologica.
Inoltre, è stata aggiunta una nuova voce della FA (Fibrillazione Atriale) persistente di lunga durata che include quelle forme di aritmia presenti da oltre un anno e candidate alla cardioversione.
IntroduzioneLa fibrillazione atriale (FA) ? la pi? comune aritmia cardiaca e interessa l?1-2% della popolazione generale. Clinicamente si distinguono cinque tipi di FA in base alla presentazione clinica e alla durata dell?aritmia:
- FA di prima diagnosi, primo episodio di FA indipendentemente dalla durata e dai sintomi
- FA parossistica, si autolimita entro 48 ore
- FA persistente, perdura oltre i 7 giorni o richiede cardioversione
- FA persistente di lunga durata, aritmia presente da oltre un anno quando si decide di adottare una strategia di controllo del ritmo
- FA permanente, aritmia accettata dal paziente e dal medico; non si adottano strategie di controllo del ritmo.
Raccomandazioni per la diagnosi e il management iniziale
La diagnosi richiede l’esecuzione di un ECG a 12 derivazioni. In pazienti con sospetta FA (irregolarità del polso, sintomi quali dispnea o palpitazioni) si raccomanda l’esecuzione di un ECG standard. In caso di negatività, è utile l’esecuzione di un ECG Holter 24 ore in presenza di sintomi fortemente suggestivi. Tutti i pazienti affetti da FA vanno sottoposti ad un attento esame obiettivo e alla raccolta dell?anamnesi, ricercando il momento di insorgenza dell?episodio aritmico e valutando la severità della sintomatologia, le eventuali complicanze (scompenso cardiaco, stroke o TIA), patologie concomitanti, fattori precipitanti e familiarità. In particolare la valutazione sintomatologica dovrebbe avvenire utilizzando un sistema a punteggio chiamato EHRA score in modo da meglio definire i sintomi lamentati dal paziente (1).
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